20110407

l'asfalto di primavera non brucia ancora

le strade intorno a termini hanno assorbito ettolitri di piscio
mi faccio largo tra morti ambulanti, turisti e parassiti al seguito
si spostano
li sposto
come un colpo improvviso di tramontana tesa

ho da percorrere un fracco di chilometri
un'allegra marcia funebre
dalla stazione alla fiera

e poi, eccomi. nel fulgido splendore di un'opera architettonica
che mi interessa quanto le chiese in autostrada
tutto è così curato
peccato
che il solito filo d'erba eroico
provi a fottere la pietra a colpi di umida intraprendenza

silenziosa
mi siedo sul bordo del muretto e i piedi
scalciano pezzi di nero-croccante
delizioso asfalto nuovo

ne raccolgo un po', lo rigiro tra le dita
il trofeo del corsoconcorso
così pulito da meritare un assaggio
è friabile, sotto i denti
come il torrone di natale

trema (roma)
sto tornando

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